Ciao a tutti, tra una scooterata ed un evento musicale cerchiamo anche di tener aggiornato il blog con l‘area tecnica, la presentazione dei nostri mezzi e la storia degli scooter d’epoca.
Oggi pubblichiamo un articolo scritto da Sofia, già perchè lo scooter club di Roma annovera tra le proprie fila anche le donne scooteriste!
Lo scooter d’epoca in Italia, Vespa e Lambretta
L’Italia è stata per lo più assente durante il primo periodo di diffusione e costruzione degli scooter. In quel periodo, per la produzione industriale basata maggiormente sulla chiave bellica, le industrie ricominciarono il loro ciclo produttivo con poche materie prime dal costo elevatissimo. Il sistema viario e di comunicazione era stato messo in ginocchio, quindi bisognava costruire dei mezzi semplici che permettevano di muoversi agevolmente anche a chi lavorava nell’ambito delle piccole economie cittadine.
Per questo motivo, dalla genialità italiana, nacquero quei motoveicoli, che negli anni futuri imporranno una vera e propria “scuola italiana”.
In tutto il mondo, lo scooter per eccellenza, rimane la VESPA. Nata progettualmente a Biella, per opera di Corradino D’Ascanio, che, pur essendo privo di esperienza in campo motociclistico, riuscì dopo pochi mesi ad approntare il prototipo. Questo prototipo, aveva diverse novità, costituite dal telaio con struttura portante in lamiera, dalla forcella monobraccio anteriore, dalla trasmissione ad ingranaggio e dalle ruote intercambiabili. La ruota di scorta era posizionata in modo tale da poter starci seduti sopra come su una poltrona.
Il tutto parte nel 1946, con la Vespa 98 cc, durante la fiera di Milano, che presentava delle ruote 3,50-8” e cambio a tre velocità.
In 52 anni di attività la Piaggio realizza oltre 90 modelli, tutti con caratteristiche – base della serie Vespa.
Come già detto, la prima Vespa presentata al pubblico è stata la Vespa 98. Questa Vespa, rappresenta la svolta nel campo degli scooter con il suo telaio con struttura portante, di un motore, appunto di 98 cc. due tempi a raffreddamento forzato… praticamente uno scooter semplice e vincente.
Presentato con il modello 1955, la GS 150, diventa lo scooter fuoriserie della piaggio, con un motore da 150 cc. Cambio a 4 velocità, ruota da 3,50-10”, raggiunge i 100 Kmh, ed un’accelerazione estremamente brillante per quei tempi.
La Vespa 50 del 1963, il popolare “Vespino” lanciato dopo l’avvento del nuovo codice della strada con lo slogan “senza targa e senza patente” : “motorizza” intere generazioni. La sua caratteristica è un telaio intero, in un solo pezzo, con ruote 2,75-9”.
Nel 1966, nasce la Vespa 90, modello sportivo con telaio stretto, tipo 50/90, da 88 cc., 4 marce e ruote 3,00-10”. La particolarità stà nelle prestazioni, marmitta tipo espansione, un disegno aerodinamico dello scudo anteriore, manubrio, parafango e, particolare quasi unico tra gli scooter, ruota di scorta centrale e falso serbatoio centrale, che in realtà è un bauletto, per poter posizionare le gambe come su una moto.
Per la Innocenti è la Lambretta che guida il rilancio dell’azienda dopo la guerra. I primo progetti sono del 1945, ma l’occupazione dello stabilimento milanese da parte delle truppe alleate fa slittare il programma produttivo all’autunno del 1947.
Il successo non fu immediato, poiché era piccola e con ruote da 7”.
Nel 1948 la Lambretta 125 A venne sostituita con la nuova 125 B. Tra i dettagli tecnici di quest’ultima ricordiamo le ruote maggiorate a 8 pollici, il comando del cambio a manopola, il manubrio di forma diversa con i cavi di comando esterni, e l’applicazione della sospensione posteriore. Seguirono il modello C e successivamente l’ LC con carrozzeria a carenatura ed il motore a raffreddamento forzato.
Nel 1953, venne prodotta la versione D e la conseguente versione LD della Lambretta 125 C. Fu poi il turno dei modelli economici F che però non ebbero però molta fortuna.
Nel 1958, il modello 175 TV mostrò alcune innovazioni sotto il profilo della meccanica. Nel 1962, con la III° serie della LI si introduce il freno a disco anteriore a si porta la cilindrata a 200 cc. , che rimane la massima per uno scooter prodotto nello stabilimento di Lambrate.
Per la classe 50, nasce nel 1964, il “Lambrettino” con una nuova carrozzeria, che viene ripresa con il modello 100 ed il 125 j.